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Anche se pensi di essere sul punto di esplodere: C'è sempre un'alternativa alla violenza

Dal 2018, Protezione dell’infanzia Svizzera mostra con la campagna «C’è sempre un’alternativa alla violenza» come i genitori e le persone affidatarie possano risolvere i conflitti senza ricorrere alla violenza. L’ottava e ultima fase, intitolata «Anche se pensi di essere sul punto di esplodere: C'è sempre un'alternativa alla violenza», conclude questo importante lavoro di prevenzione.

I fatti sulla violenza nell’educazione

Nonostante i progressi compiuti, la violenza nell’educazione rimane un problema sociale.

  • Quasi un bambino su 2

    subisce violenza fisica e/o psicologica durante la propria educazione.

  • Un bambino su 14

    viene regolarmente punito fisicamente, pari al 7% di tutti i bambini in Svizzera.

  • Quasi un bambino su 5

    è ripetutamente esposto a violenza psicologica – per esempio attraverso urla, insulti o minacce.

I dati provengono dal sondaggio «Comportamenti punitivi dei genitori in Svizzera» del 2024 dell’Università di Friburgo, commissionato da Protezione dell’infanzia Svizzera. 

Con l’attuale campagna, Protezione dell’infanzia Svizzera punta l’attenzione su alternative di comportamento per prevenire la violenza sui bambini in Svizzera. 

Prendere una boccata d’aria fresca

«Prima di esplodere, prendi aria» mostra un’alternativa concreta quando la situazione familiare a casa diventa «esplosiva» e rischia di degenerare. La violenza contro i bambini nasce spesso da stress e sovraccarico nella vita quotidiana. Una breve pausa all’aria aperta può aiutare a calmarsi. Essere consapevoli di queste alternative rimane fondamentale, anche dopo l’introduzione legale del principio dell’educazione non violenta.

Nell’ambito della campagna «C’è sempre un’alternativa alla violenza», Protezione dell’infanzia Svizzera ha elencato varie alternative per i genitori: idee pratiche per fermare la rabbia prima di perdere il controllo. La regola è semplice: tutte le emozioni sono permesse – ma non tutti i comportamenti.

Scoprite altre alternative qui.

Video di campagna «breve»

L’educazione non violenta diventa legge

Fin dai primi interventi politici della metà degli anni 2000, Protezione dell’infanzia Svizzera si è impegnata per l’inserimento del principio dell’educazione non violenta nel Codice civile. Con il lavoro di prevenzione per i professionisti, le campagne di sensibilizzazione per i genitori e le azioni di lobbying, l’organizzazione ha contribuito a questo cambiamento fondamentale. L’approvazione da parte del Consiglio degli Stati il 9 settembre 2025 segna la fine di un lungo dibattito politico e l’inizio di una nuova consapevolezza sociale.

Il percorso politico verso il «diritto a un’educazione non violenta» in Svizzera

  • 2006 – Iniziativa parlamentare 06.419 (Vermot-Mangold, PS) 
    Richiesta di una migliore protezione dell’infanzia; nessuna attuazione legislativa.
  • 2013 (20.03.) – Mozione 13.3156 (Yvonne Feri, PS/AG) 
    Richiede l’inserimento legale dell’educazione non violenta; non perseguita.
  • 2015 – Mozione 15.3639 (Chantal Galladé, PS/ZH) 
    «Abolizione del diritto di punizione»; respinta anch’essa.
  • 2019 (13.06.) – Mozione 19.4632 (Christine Bulliard-Marbach, Il Centro/FR) 
    Testo chiave poi approvato: «Inserire l’educazione non violenta nel Codice civile».
  • 2020 (04.05.) – Postulato 20.3185 (Bulliard-Marbach) 
    Il Consiglio federale deve redigere un rapporto sulla violenza nell’educazione; approvato il 9.12.2020.
  • 2022 (14.12.) – Il Consiglio degli Stati approva la mozione 19.4632 (il Consiglio nazionale l’aveva già fatto il 30.09.2021). 
    → Mandato al Consiglio federale per elaborare un progetto di modifica del Codice civile.
  • 2023 (23.08.–30.11.) – Consultazione sul progetto di legge «Diritto a un’educazione non violenta».
  • 2024 (13.09.) – Messaggio del Consiglio federale (affare 24.077) 
    Proposta: chiarire nel Codice civile che i bambini hanno diritto a un’educazione non violenta.
  • 2025 (05.05.) – Il Consiglio nazionale (prima camera) approva il progetto.
  • 2025 (sessione autunnale, 8–26.09.) – Il Consiglio degli Stati esamina e approva il progetto come seconda camera. 
    → Nessuna divergenza rilevante rispetto al Consiglio nazionale. 
    → Voto finale a fine settembre 2025: progetto approvato. 
    → Entrata in vigore prevista nel 2026, dopo la scadenza del termine referendario e la pubblicazione ufficiale. 

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