Anche se pensi di essere sul punto di esplodere: C'è sempre un'alternativa alla violenza
I fatti sulla violenza nell’educazione
Nonostante i progressi compiuti, la violenza nell’educazione rimane un problema sociale.
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Quasi un bambino su 2
subisce violenza fisica e/o psicologica durante la propria educazione.
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Un bambino su 14
viene regolarmente punito fisicamente, pari al 7% di tutti i bambini in Svizzera.
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Quasi un bambino su 5
è ripetutamente esposto a violenza psicologica – per esempio attraverso urla, insulti o minacce.
I dati provengono dal sondaggio «Comportamenti punitivi dei genitori in Svizzera» del 2024 dell’Università di Friburgo, commissionato da Protezione dell’infanzia Svizzera.
Con l’attuale campagna, Protezione dell’infanzia Svizzera punta l’attenzione su alternative di comportamento per prevenire la violenza sui bambini in Svizzera.
Prendere una boccata d’aria fresca
«Prima di esplodere, prendi aria» mostra un’alternativa concreta quando la situazione familiare a casa diventa «esplosiva» e rischia di degenerare. La violenza contro i bambini nasce spesso da stress e sovraccarico nella vita quotidiana. Una breve pausa all’aria aperta può aiutare a calmarsi. Essere consapevoli di queste alternative rimane fondamentale, anche dopo l’introduzione legale del principio dell’educazione non violenta.
Nell’ambito della campagna «C’è sempre un’alternativa alla violenza», Protezione dell’infanzia Svizzera ha elencato varie alternative per i genitori: idee pratiche per fermare la rabbia prima di perdere il controllo. La regola è semplice: tutte le emozioni sono permesse – ma non tutti i comportamenti.
Video di campagna «breve»
L’educazione non violenta diventa legge
Fin dai primi interventi politici della metà degli anni 2000, Protezione dell’infanzia Svizzera si è impegnata per l’inserimento del principio dell’educazione non violenta nel Codice civile. Con il lavoro di prevenzione per i professionisti, le campagne di sensibilizzazione per i genitori e le azioni di lobbying, l’organizzazione ha contribuito a questo cambiamento fondamentale. L’approvazione da parte del Consiglio degli Stati il 9 settembre 2025 segna la fine di un lungo dibattito politico e l’inizio di una nuova consapevolezza sociale.
Il percorso politico verso il «diritto a un’educazione non violenta» in Svizzera
- 1996 – Mozione 96.3176 (Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale) «Divieto legale contro le punizioni corporali e il trattamento degradante dei bambini»; fu trasformata in postulato senza esito concreto.
- 2006 – Iniziativa parlamentare 06.419 (Vermot-Mangold, PS)
Richiesta di una migliore protezione dell’infanzia; rimase priva di attuazione normativa. - 2013 – Mozione 13.3156 (Yvonne Feri, PS/AG)
Richiesta di inquadramento giuridico dell’educazione non violenta; fu respinta dal Consiglio nazionale. - 2015 – Mozione 15.3639 (Chantal Galladé, PS/ZH)
«Abolire le punizioni corporali»; fallì anch’essa. - 2018 – Mozione 18.3603 (Géraldine Marchand-Balet, PPD/VS)
Non venne trattata e fu stralciata dopo due anni. - 2019 (13.06.) – Mozione 19.4632 (Christine Bulliard-Marbach, Alleanza del Centro/FR)
Verrà in seguito accolta: «Sancire nel Codice civile l’educazione non violenta». - 2020 (04.05.) – Postulato 20.3185 (Bulliard-Marbach)
Richiesta al Consiglio federale di redigere un rapporto sull’inquadramento dell’educazione non violenta; venne accolto il 09.12.2020. - 2022 (14.12.) – Mozione 19.4632 venne approvata dal Consiglio degli Stati (dal Consiglio nazionale già il 30.09.2021).
→ Incarico al Consiglio federale di elaborare un progetto per il CC. - 2023 (23.08.-30.11.) – Procedura di consultazione sull’avamprogetto di modifica del CC (educazione non violenta)
Netta approvazione dei Cantoni, di quasi tutti i partiti e della società civile - 2024 (13.09.) – Bozza del Consiglio federale (oggetto 24.077)
Chiarire nel CC che i rappresentanti legali sono tenuti a educare i figli senza ricorrere alla violenza, in particolare senza punizioni corporali e altre forme di trattamento degradante. - 2025 (05.05.) Il Consiglio nazionale (prima Camera) approva il progetto.
- 2025 (15.08.) Il Consiglio degli Stati (seconda Camera) approva nettamente il progetto.
La timeline evidenzia come il successo della mozione Bulliard-Marbach 19.4632, culminato con l’inquadramento del principio dell’educazione non violenta nel Codice civile, sia stato il risultato di numerosi tentativi, di un’evoluzione nella sensibilità sociale oltre che del nostro costante impegno civico.
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