Raccomandazioni al Parlamente per la sessione primaverile 2018

  • Sessione primaverile 2018: Raccomandazioni al Parlamento
    PDF 0.6 MB

Brevi raccomandazioni al Consiglio nazionale

18.3005 Mozione. CSSS-N 07.03.2018

Per una legislazione coerente in materia di stranieri privi di documenti («sans papiers»)

Il Consiglio federale è incaricato, ai sensi di una legislazione coerente in materia di «sans papiers», di proporre misure e adeguamenti legislativi nei seguenti settori: limitare il diritto di affiliarsi alle assicurazioni sociali e di percepire le relative prestazioni, garantire le cure agli stranieri privi di documenti in caso di malattia mediante un consultorio finanziato dallo Stato, inasprire le norme penali per i datori di lavoro che impiegano stranieri privi di documenti, per le agenzie di collocamento che trovano loro lavoro e per i locatori di abitazioni a tali persone, agevolare lo scambio di dati tra i servizi statali per quanto riguarda le persone senza statuto di soggiorno regolarizzato, concretizzare i criteri relativi ai casi di rigore secondo la legge federale sugli stranieri (LStr) per gli stranieri privi di documenti che soggiornano da molto tempo nel nostro Paese e sono «integrati», in particolare per le famiglie con figli in formazione.

Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di respingere la mozione della CSSS-N.

L’interesse del minore deve avere la priorità in tutte le decisioni che lo riguardano. È quanto chiede la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, ratificata dalla Svizzera nel 1997. La mozione 18.3005 della CSSS-N viola questo principio, dando alle misure del diritto sugli stranieri maggior peso rispetto ai diritti dei bambini all’istruzione e all’assistenza medico-sanitaria. Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di respingere la mozione. – La mozione intende agevolare lo scambio di dati tra i servizi statali. Per le scuole ciò significa che in futuro dovrebbero segnalare all’ufficio controllo abitanti gli allievi privi di documenti. Di conseguenza, i genitori privi di documenti non manderebbero più a scuola i loro figli per paura di essere scoperti. La mozione mette quindi a repentaglio il diritto all’istruzione, che in Svizzera è garantito a tutti i bambini dalla Costituzione federale (art. 11, 19 e 62), dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (art. 2 e 28) e dal Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali (art. 13). – Il 24 ottobre 1991, la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) ha emanato delle raccomandazioni, secondo le quali il diritto all’istruzione elementare ha la priorità su tutte le altre disposizioni del diritto sugli stranieri. Da allora, i Cantoni e i Comuni si attengono sostanzialmente a queste raccomandazioni e i dati degli allievi privi di documenti non vengono trasmessi all’ufficio controllo abitanti. In caso di adozione della mozione, la Svizzera farebbe un passo indietro rispetto alle raccomandazioni della CDPE, mettendo a repentaglio il diritto fondamentale all’istruzione. La Svizzera si ritroverebbe così in una situazione analoga a quella vigente negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, quando si stima che da 10 000 a 15 000 figli di stagionali erano tenuti nascosti in casa, senza poter andare a scuola. – L’esclusione delle famiglie prive di documenti dalle casse malati colpirebbe in modo particolarmente duro i bambini, minacciando il loro diritto all’assistenza medico-sanitaria di base, garantito dalla Costituzione federale (art. 11 e 41), dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (art. 2 e 21) e dal Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali (art. 12). Garantire l’assistenza medico-sanitaria mediante un consultorio finanziato dallo Stato, come previsto dalla mozione, non è attuabile nella pratica. È impensabile che le famiglie prive di documenti si annuncino presso un consultorio statale a contatto con le autorità della migrazione. Per i minori ciò significherebbe non avere accesso all’assistenza medico-sanitaria. Lo stesso varrebbe anche per le donne incinte e i neonati. Con gravi conseguenze per la salute e lo sviluppo dei bambini.
16.3435 Mozione. Gruppo V 07.03.2018

Complemento all’ordine del giorno: interventi parlamentari del DFGP – APMA. Migliorare l’applicazione del principio di sussidiarietà

Il Consiglio federale è incaricato di modificare il diritto in materia di protezione dei minori e degli adulti affinché l’autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA) possa rifiutare soltanto secondo i criteri fissati nella legge il sostegno a una persona bisognosa di aiuto da parte del coniuge, del partner registrato, di famigliari, di altre persone vicine oppure di servizi pubblici o privati.

Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di respingere la mozione.

Quanto chiede la mozione è in contrasto con il diritto dei minori di essere protetti. La persona designata come curatore può provenire dalla cerchia dei famigliari, se ciò è nell’interesse superiore del minore. Spetta all’autorità di protezione dei minori esaminare la situazione, tenendo conto delle disposizioni di diritto civile vigenti. Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di respingere la mozione. – Le condizioni giuridiche quadro sono sufficienti: la revisione del diritto in materia di protezione dei minori e degli adulti (2013) ha sancito i principi fondamentali della solidarietà familiare e della precedenza ai famigliari rispetto alle misure adottate dalle autorità. – L’autorità di protezione dei minori interviene solo se la famiglia/i famigliari non riescono a cavarsela da soli. Le misure adottate dalle autorità devono essere necessarie e idonee (art. 389 CC, «la più clemente tra le misure possibili»). Non ha senso leggere in «singoli casi», in cui le cose non hanno funzionato «correttamente», la necessità di legiferare, tanto più che tale necessità riguarderebbe la prassi e non le condizioni giuridiche quadro. Le disposizioni di legge danno all’APMA, in veste di autorità specializzata, il margine di manovra necessario per garantire agli interessati protezione e sostegno. Purtroppo ciò non è sempre possibile in seno alla famiglia, poiché in molti casi il pericolo proviene proprio dal nucleo familiare e il minore può essere protetto solo al di fuori della famiglia. In questi casi, l’autorità di protezione dei minori deve motivare la sua decisione (art. 389/307 CC).
16.3436 Mozione. Gruppo V 07.03.2018

APMA. Garanzia giuridica

Il Consiglio federale è incaricato di modificare il diritto in materia di protezione dei minori e degli adulti introducendo l’obbligo di massima di stilare un verbale in occasione delle audizioni di minori e adulti. Riassunti sommari devono essere ammissibili unicamente in casi eccezionali e secondo criteri definiti nella legge.

Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di respingere la mozione.

L’audizione di un minore non può seguire le stesse modalità dell’audizione di un adulto. Le disposizioni sulla protezione del figlio (art. 314a cpv. 2 CC) sono sufficienti e sono state concretizzate dalla giurisprudenza del Tribunale federale. Le disposizioni applicabili ai procedimenti di allontanamento secondo il diritto degli stranieri non sono invece abbastanza precise in merito all’audizione dei minori e vanno assolutamente completate. La mozione non raggiunge però questo obiettivo. L’articolo 12 della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo stabilisce che i minori siano ascoltati in tutti i procedimenti che li riguardano. Questa disposizione di diritto internazionale è direttamente applicabile in Svizzera. Uno studio del Centro svizzero di competenza per i diritti umani (CSDU) intravede un grande potenziale di miglioramento a livello di modalità di audizione (corrispondenza alle esigenze del minore) e di coinvolgimento dei minori, nonché di eliminazione delle lacune giuridiche nell’ambito della procedura di allontanamento secondo il diritto degli stranieri (mancanza di una disposizione che preveda il diritto di essere sentiti). Le disposizioni del diritto sugli stranieri concernenti l’audizione dei minori dovrebbero tener conto dei seguenti punti: – i minori devono conoscere i loro diritti nella procedura; – le persone che pongono le domande de- vono essere formate e sensibilizzate sull’audizione di minori; – una persona supplementare che redige il verbale distrae il minore; – le dichiarazioni del minore devono essere riportate nel modo più neutrale possibile e non interpretate; – le percezioni soggettive sul minore, una valutazione delle sue dichiarazioni ed eventuali dichiarazioni «riservate», irrilevanti ai fini della decisione, devono essere annotate in un promemoria separato.
16.3475 Mozione. Pirmin Schwander 07.03.2018

APMA. Avvocato della prima ora

Il Consiglio federale è incaricato di modificare il diritto in materia di protezione dei minori e degli adulti concedendo agli interessati il diritto al gratuito patrocinio.

Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di respingere la mozione.

Negli accertamenti svolti dall’APMA in seguito a una segnalazione di esposizione a pericolo deve prevalere l’interesse superiore del minore. Per questo motivo, Protezione dell’infanzia Svizzera si adopera affinché i minori siano sentiti, coinvolti, informati adeguatamente e affiancati nella procedura da un rappresentante legale (un avvocato minorile). A tal fine vi è ancora parecchio da fare nella pratica: in uno studio sui primi effetti del diritto in materia di protezione dei minori e degli adulti (18 dicembre 2014), il Centro svizzero di competenza per i diritti umani (CSDU) è giunto alla conclusione che la possibilità di patrocinio per i minori è poco sfruttata e raramente predisposta dall’APMA. Il fatto che oggi i minori siano sempre più spesso rappresentati da avvocati minorili è quindi una buona notizia: per il 2016, la statistica della Conferenza per la protezione dei minori e degli adulti (COPMA) ha registrato un netto aumento (pressoché un raddoppio) del patrocinio di minori rispetto all’anno precedente. L’APMA non è un’autorità penale! In qualità di autorità di sostegno e protezione, essa riesce a risolvere la maggior parte dei casi in modo consensuale. Le persone confrontate con una segnalazione di esposizione a pericolo possono contare su offerte di consulenza a livello cantonale nonché sul centro di ascolto e assistenza nazionale KESCHA. Secondo il diritto civile hanno inoltre la possibilità di essere rappresentate nelle questioni assistenziali e giuridiche nonché, se necessario, il diritto di presentare una domanda di gratuito patrocinio. Dal punto di vista della protezione dei minori non vi è quindi alcun bisogno di legiferare, quanto piuttosto di attuare il diritto vigente in modo da rispondere alle loro esigenze.

Brevi raccomandazioni al Consiglio degli Stati

18.3002 Mozione. CIP-S 14.03.2018

Adeguamenti mirati dello statuto degli stranieri ammessi a titolo provvisorio

L’attuale statuto degli stranieri ammessi a titolo provvisorio è mantenuto nelle grandi linee. Il Consiglio federale è incaricato di presentare un disegno di legge che adegui in modo mirato detto statuto. L’obiettivo consiste nell’eliminare gli ostacoli maggiori all’integrazione nel mercato del lavoro delle persone che rimangono in Svizzera a lungo termine.

Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di accogliere la mozione 18.3002 della CIP-S, prediligendo tuttavia la mozione 17.3270 della CIP-N.

Protezione dell’infanzia Svizzera deplora che la CIP-S raccomandi di respingere la proposta della CIP-N (cfr. sotto) di sostituire l’ammissione provvisoria con un nuovo statuto di protezione. La nuova mozione della CIP-S si prefigge unicamente di apportare degli adeguamenti mirati ed è insufficiente. L’agevolazione del ricongiungimento familiare favorisce l’integrazione dei richiedenti l’asilo, ma la mozione vi rinuncia. È tuttavia positivo il fatto che la proposta intenda agevolare il cambio di Cantone per poter esercitare un’attività lucrativa.
17.3270 Mozione. CIP-N 14.03.2018

Sostituire lo statuto dell’ammissione provvisoria

Il Consiglio federale è incaricato di presentare un disegno con le modifiche legislative necessarie inteso a sostituire il vigente statuto dell’ammissione provvisoria con uno statuto che corrisponda, a grandi linee, alle proposte che figurano nella variante 2 dell’allegato del rapporto del Consiglio federale del 12 ottobre 2016 «Ammissione provvisoria e persone bisognose di protezione: analisi e possibilità d’azione».

Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di accogliere la mozione della CIP-N.

Gli adeguamenti chiesti nella mozione introducono importanti miglioramenti per le famiglie ammesse provvisoriamente: concedono infatti loro uno statuto di protezione più chiaro e positivo, che ridurrà i problemi e le sollecitazioni che comporta l’ammissione provvisoria, per esempio la paura latente di un’espulsione senza preavviso, nonché le difficoltà per i genitori a integrarsi nel mondo del lavoro. L’ammissione provvisoria è associata a grandi difficoltà anche per i minorenni, per esempio nell’ambito della ricerca di un posto di tirocinio o dell’accesso alle misure transitorie. Il nuovo statuto garantirebbe loro il diritto all’istruzione senza discriminazioni anche dopo la scuola dell’obbligo.
shopping_cart
Vai al carrello
0