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Era ora! Una pietra miliare per i bambini in Svizzera: l’educazione non violenta è sancita per legge

Decisione storica per i bambini in Svizzera: il Consiglio degli Stati inserisce il diritto all’educazione non violenta nel Codice civile.

Dopo oltre 40 anni, i bambini in Svizzera ottengono finalmente una tutela molto importante per loro. L’obiettivo è stato raggiunto dopo oltre 40 anni di impegno politico e sociale: con la decisione odierna del Consiglio degli Stati, l’educazione non violenta viene radicata a livello giuridico. A partire dal 2026, schiaffi, percosse o umiliazioni verbali gravi non saranno più considerati mezzi educativi accettabili, bensì atti di violenza.

«Si pone così fine alla grande incertezza in materia di protezione dell’infanzia», afferma Regula Bernhard Hug, direttrice di Protezione dell’infanzia Svizzera. «Da decenni ci impegniamo a favore di un’educazione non violenta e ora ci siamo. Questo è un segnale forte a sostegno dei bambini e dei loro genitori e quindi un grande successo per Protezione dell’infanzia Svizzera».

Guida per i genitori e supporto nelle situazioni di difficoltà

L’educazione non violenta diventa normalità. Bisogna essere vigili ogni volta che questo principio non viene rispettato. Circa la metà dei bambini continua a subire una qualche forma di violenza in ambito educativo. Molti genitori ricorrono alla violenza non per convinzione, ma in momenti di stanchezza o di stress. È proprio qui che interviene la nuova legge, che punta a rafforzare la prevenzione e a migliorare l’accesso ai servizi di consulenza e assistenza per bambini e genitori. Regula Bernhard Hug se ne compiace. «Educare richiede l’impegno di tutti. Può essere difficile farlo da soli e senza sostegno. L’educazione è un fatto privato, la violenza sui bambini no!».

Una strada politica lunga

Già nel 2013, Yvonne Feri, attuale Presidente del Consiglio di fondazione di Protezione dell’infanzia Svizzera, presentò al Parlamento una mozione per l’introduzione di una base legale, ma all’epoca senza successo. Fu la mozione di Christine Bulliard-Marbach (19.4632) a ottenere la maggioranza in entrambi i Consigli nel 2023. Oggi, il Consiglio degli Stati ha approvato la sua attuazione. Questo segna la conclusione di un lungo dibattito politico e allo stesso tempo il punto di partenza per una nuova consapevolezza sociale. «I bambini meritano la stessa protezione dalla violenza degli adulti, anche in campo educativo», afferma Feri. «Sono grata e orgogliosa che finalmente abbiamo raggiunto la meta».

La protezione dell’infanzia rimane una responsabilità condivisa

La legge non basta: ora spetta alla Confederazione e ai Cantoni fornire offerte concrete di sostegno ai genitori e agli specialisti, dalla prevenzione alla consulenza.

Da anni, Protezione dell’infanzia Svizzera accompagna questo cambiamento con la campagna nazionale di prevenzione «C’è sempre un’alternativa alla violenza». A metà ottobre, dopo otto anni, essa verrà lanciata per l’ultima volta. Successivamente, giungerà a termine l’impegno specifico messo in campo dall’organizzazione finanziata da donazioni.

«In futuro, la responsabilità di un lavoro di prevenzione sostenibile spetterà allo Stato e alla società», afferma Bernhard Hug. Protezione dell’infanzia Svizzera continuerà tuttavia a mettere a disposizione offerte pratiche per genitori e specialisti, con l’obiettivo di rafforzare l’educazione non violenta nella vita quotidiana.

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Tamara Parham
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