Raccomandazioni al Parlamento per la sessione autunnale 2021

La violenza pedosessuale in Internet è più diffusa che mai. Da solo, il perseguimento penale nei Cantoni non può risolvere questo problema, che affligge tutta la Svizzera. Occorre un piano d’azione nazionale efficace, che lo affronti in tutta la sua portata.

  • Sessione autunnale 2021: Raccomandazioni al Parlamento
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Brevi raccomandazioni al Consiglio nazionale

19.4016 14.09.2021

Po. Feri: Violenza sessuale nei confronti dei minorenni in Internet

La pedocriminalità in Internet è in forte espansione. Occorre un rapporto che mostri come rendere più efficace l’operato di fedpol nella lotta contro questo fenomeno.

Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di approvare il postulato.

L’Ufficio federale di polizia (fedpol) svolge un ruolo chiave nella lotta contro la pornografia infantile su Internet: è l’interfaccia tra le reti internazionali di segnalazione e i corpi di polizia cantonali, assicura lo smistamento del materiale comunicato e sostiene i Cantoni. Le indagini più recenti – come la verifica dell’efficacia della lotta contro la cybercriminalità presentata dal Controllo federale delle finanze il 7 aprile 2021 – evidenziano tuttavia che il ruolo di fedpol e le risorse impiegate non sono del tutto chiari, il che riduce l’efficacia della lotta contro questi reati.
19.4105 14.09.2021

Po. Regazzi: Impedire la diffusione in streaming di abusi su minori

Il Consiglio federale deve illustrare le misure necessarie, le strategie e dove occorre intervenire a livello giuridico per lottare contro la diffusione in streaming di violenza sessuale su minori.

Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di approvare il postulato.

È ripugnante: adulti in Svizzera pagano affinché, altrove nel mondo o nel nostro paese, qualcuno compia atti sessuali su un minore, consentendo ai voyeur di guardare in streaming tali atti attraverso servizi di messaggistica criptati. È molto difficile lottare contro questi crimini. Occorre incaricare il Consiglio federale di esaminare quali misure consentono di lottare contro la diffusione in streaming di violenza sessuale su minori. Oltre alle misure e alle strategie necessarie, il rapporto dovrà mostrare anche dove occorre intervenire a livello giuridico per rafforzare la lotta contro la diffusione in streaming della violenza sessuale.
19.4349 21.09.2021

Mo. Bulliard: Piano d’azione nazionale contro la violenza pedosessuale in Internet

È necessario un piano d’azione nazionale per coordinare in tutta la Svizzera le misure contro la violenza pedosessuale in Internet e affrontare il problema in tutte le sue sfaccettature.

Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di accogliere la mozione.

La violenza pedosessuale in Internet non è mai stata così diffusa e facilmente accessibile come oggi. Il numero di immagini di abuso in circolazione ha raggiunto livelli record e continua a crescere vertiginosamente, ostacolando considerevolmente l’identificazione degli autori e delle vittime. Per lottare efficacemente contro la violenza pedosessuale in Internet, la Svizzera deve coinvolgere, oltre alle autorità di perseguimento penale a livello cantonale e federale, anche attori che operano nel campo della prevenzione e della tecnologia. Questa collaborazione deve iscriversi in un piano d’azione nazionale che tenga conto degli sviluppi dilaganti, definisca competenze concrete e misure vincolanti e indichi le risorse necessarie.
19.4632 27.09.2021

Mo. Bulliard: Sancire nel Codice civile l’educazione non violenta

Secondo la Convenzione sui diritti dell’infanzia (art. 19), tutti i bambini hanno diritto a un’educazione non violenta. È ora che anche in Svizzera i minori beneficino di questa protezione senza limitazioni.

Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di accogliere la mozione.

Il Tribunale federale ha stabilito che le punizioni corporali all’interno della famiglia sono considerate atti di violenza fisica solo se superano una determinata misura accettata dalla società e sono inflitte ripetutamente. Questa misura, però, può essere definita solo vagamente, il che dà ai tribunali margini d’interpretazione che generano incertezza del diritto. In questa situazione giuridica non chiara, può capitare che molti detentori dell’autorità parentale non riconoscano forme di violenza fisica e psicologica in quanto tali. Le prove che anche una violenza fisica e psicologica cosiddetta lieve abbia effetti negativi sui minori sono sempre più evidenti. Un diritto all’educazione non violenta formulato in termini positivi nel Codice civile – che non miri a divieti o a sanzioni – contribuirà a chiarire la situazione giuridica, a sensibilizzare sul tema e a proteggere meglio i minori.

Brevi raccomandazioni al Consiglio degli Stati

20.3687 27.09.2021

Mo. Consiglio nazionale (Feri): Campagna sui media sociali contro il ciberbullismo

Fino a 40 000 bambini e adolescenti sono regolarmente vittime di bullismo. La Confederazione deve impegnarsi con un’efficace campagna di prevenzione sui social media.

Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di seguire la Commissione e accogliere la mozione.

Le conseguenze del bullismo e del ciberbullismo sono gravi: le vittime soffrono di disturbi psichici e psicosomatici, che possono trascinarsi fino in età adulta. Alla fine anche gli autori di bullismo risentono degli effetti negativi delle loro azioni. Una campagna nazionale potrebbe sensibilizzare i bambini e gli adolescenti sugli effetti negativi del bullismo e del ciberbullismo, prevenendo così grandi sofferenze. Le campagne sui social media sono mirate, economiche ed efficaci. Devono raggiungere i minori direttamente dove navigano online, quindi non su un sito web, bensì su app come TikTok, Instagram o Snapchat.
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